PROTOCOLLO INNOVATIVO TRANSIZIONE 4.0
Transizione 4.0 è un protocollo di lavoro che nasce con l’obiettivo di apportare elementi innovativi nell’analisi e nelle soluzioni applicabili nel periodo della transizione.
Consolidati ormai da alcuni lustri i “pilastri” della salute bovina in periparto, è necessario dedicare tutti gli sforzi tecnici a ciò che rimane ancora in parte sconosciuto:
- ipoproduzione lattea alla quarta settimana di una percentuale considerevole di bovine
- incidenza elevata di “orphan disesases” in immediato postparto.

IL PROTOCOLLO TRANSIZIONE 4.0 DI GRANDA TEAM SI CONCENTRA SUI SEGUENTI MACRO-ARGOMENTI:
NMA: la risposta di GRANDA TEAM al problema della CHETOSI
La selezione genetica del carattere produzione imporrà una quota di lipomobilizzazione pressochè costante e persistente in fase di periparto; non è possibile pertanto, considerare la lipomobilizzazione una patololgia vera e propria ma una necessità metabolica che abbiamo indotto e che dovremo abituarci a gestire.
Qual’è il corretto approccio alla gestione della lipomobilizzazione in fase di transizione?
Un approccio di tipo diagnostico e nutrizionale innovativo ed omnicomprensivo che si pone l’obiettivo di aiutare la mandria in periparto a gestire il flusso e la successiva metabolizzazione dei grassi oggetto di mobilizzazione conoscendo fin da subito la reale entità di lipidi mobilizzati e il loro destino metabolico: non deve infatti essere dimenticato che, anche se non correlati in ambito diagnostico, NEFA e chetoni hanno entrambi e in maniera sinergica lo stesso organo bersaglio (la cellula epatica) e pertanto la lipomobilizzazione e la successiva ossidazione dei grassi in sede epatica deve essere stimolata ed incrementata, senza trascurare né sottostimare l’importanza di ogni cofattore presente in questa via metabolica.
La risposta di Transizione 4.0 (NMA® NEB Management Approach di Granda Team)
Un nuovo approccio alla mandria in Transizione con l’impiego di una soluzione specifica “Epat-ox transition” (Soluzione studiata e prodotta da Granda Team), applicata alle bovine affette da NEB con elevati valori ematici di NEFA e BHBA, che permette di affrontare il periodo del periparto riuscendo nel contempo a conseguire ottime performance produttive nonché una incidenza di patologie metaboliche assai ridotta.
IL CONTROLLO DELL'IPOCALCEMIA NON E' PIU' UN PROBLEMA
Pur riconoscendo l’importanza nel ridurre l’apporto del K per via nutrizionale (Goff et al. 2004) è tuttavia necessario disporre di una soluzione da adottare ogni qualvolta l’eccesso nell’apporto di K+ NON sia gestibile tramite scelte su base foraggera.
Mantenere ridotto l’apporto di potassio in fase di close up è l’obiettivo di tutti gli alimentaristi che si approcciano alla gestione nutrizionale della fase di TRANSIZIONE. E’ chiaro, però, che la scelta e la gestione dei foraggi più idonei al raggiungimento di questo obiettivo pone seri problemi per tutti coloro che gestiscono stalle di vacche da latte.
Al fine di calcolare correttamente il DCAD in una razione è necessario conoscere la quantità totale di K+ ingerito dalle bovine, purtroppo però, non è possibile calcolarla direttamente mediante software appositamente formulati, in quanto la variabilità del minerale in oggetto è estremamente ampia anche in foraggi ritenuti poveri in K+ (es. silomais o paglia) che sono spesso introdotti nella razione al fine di ridurre l’apporto globale somministrato.
Quale è il corretto approccio per mantenere ridotto l’apporto di potassio in fase di close up e ridurre l’ipocalcemia?
- Non affidarsi a valori di K da fonti bibliografiche standard
- Scegliere il substrato più facile da analizzare
- Scegliere la metodica più corretta
- Confermare il dato software con il dato fornito da analisi urinarie
La risposta di Granda Team con il protocollo Transizione 4.0
SEQUESTRO DEL POTASSIO IN ECCESSO
Il K+ (così come il calcio) è sequestrabile mediante apporto di alluminosilicati somministrati in quantità corretta.
E’ pertanto necessario avere a disposizione un substrato biologico indicatore del potassio complessivamente ingerito e conoscere con precisione l’entità del K+ da sequestrare; non risulta utile a questo scopo la determinazione ematica dello stesso, in quanto l’escrezione urinaria consente l’eliminazione di ingenti quantità di minerale al fine di mantenere una omeostasi veramente ristretta.
La soluzione CATION REM di GRANDA TEAM ha la capacità di rendere una quota di potassio NON assorbibile.
Infatti, la sperimentazione ha stabilito che CATION REM, inserito in razioni di CLOSE UP, a 15 giorni dal parto permette un assorbimento di potassio pari al 50% dell’appoto totale in razione.
STRATEGIA ANIONICA
Una strategia anionica bilanciata e protratta con la soluzione DCADD che ha un effetto neutro sull’appetibilità del prodotto finale senza interferenze sulla capacità di ingestione di Sostanza Secca.
SALUTE DEL RUMINE: Ma la vacca è ancora un ruminante?? ..... Per noi SI!!!
Nella bovina da latte la salute del rumine rappresenta un aspetto veramente cruciale e l’equilibrio di questo variegato “condominio” non va mai perso di vista in termini di efficienza ma anche e soprattutto per la sua patogenicità intrinseca.
Risulta quindi molto importante dedicare la dovuta attenzione all’adattamento del rumine alla razione di lattazione, facendo tesoro delle informazioni provenienti dai diversi studi effettuati a riguardo da cui emerge l’importanza di evitare brusche variazioni tra la dieta di asciutta, close up e post parto.
La formulazione della razione da close up dovrebbe pertanto seguire dettami specifici e concentrazioni energetiche, proteiche e minerali mirate. Nella maggior parte dei casi però ciò non risulta possibile e il non rispetto di tale necessità si traduce in problematiche non indifferenti.
Dimensioni aziendali, assenza del gruppo preparto, carenza di personale ma anche insensibilità dei proprietari, spesso costringono all’utilizzo di una razione che nulla ha a che fare con una dieta corretta, creando i presupposti per la comparsa di patologie nel post parto e una conseguente riduzione delle performance produttive e riproduttive.
La risposta di Granda Team con il protocollo Transizione 4.0
L’attenzione alle LPS (Lipopolissacaridi di membrana) deve essere particolarmente sensibile in quanto la tossicità di questi metaboliti si pone ai vertici della tossicità xenobiotica (microgr/ml) con produzione di proteine della fase acuta con effetti sia acuti sia cronici
Indipendentemente dal tipo di gestione del preparto e in considerazione delle inevitabili variazioni dell’ecosistema ruminale che caratterizzano tale fase, cruciale risulta il poter ridurre gli effetti negativi delle LPS nonché il loro passaggio in circolo, obiettivo che può essere raggiunto attraverso l’utilizzo di specifici inattivanti delle LPS. Nello specifico parliamo della soluzione TOX REM.
L’attività del TOX REM è indipendente dal livello di endotossine circolanti risultando efficaci anche in presenza di concentrazioni elevate.
L’inattivazione delle LPS e degli effetti da esse esercitati a livello locale e sistemico, esercitata dalla soluzione TOX REM di Granda Team, consente di prevenire le conseguenze deleterie di una infiammazione sistemica (vasodilatazione, febbre, shock periferico, inappetenza), nonché il rischio di compromissione della normale funzionalità prestomacale, già messa a dura prova nel post parto dalle importanti variazioni che si verificano a carico della razione.
Più progesterone… Meno infiammazione…PLEASE!!
Le conoscenze scientifiche riguardanti la lotta all’ipofertilità bovina hanno subito negli ultimi anni una svolta radicale.
Fra queste, lo studio del ciclo ovarico della vacca ha evidenziato come lo sviluppo di un follicolo fertile sia dipendente da due fattori metabolicamente correlati:
–la concentrazione di progesterone ematico
–la riduzione dell’infiammazione sistemica presente in fase di post parto, soprattutto nel periodo estivo («heat stress»).
La concentrazione dell’ormone della fertilità (progesterone) e la quantificazione dello stress infiammatorio sono, pertanto, i due fattori chiave da analizzare nella lotta all’ipofertilità bovina, soprattutto in presenza di fattori «stressogeni» che lavorano in senso negativo nell’instaurarsi di una nuova gravidanza (stress da caldo, micotossine, ecc…)
Più progesterone…PLEASE!!
«Il progesterone è essenziale per il normale ciclo riproduttivo; inibisce l’estro e controlla la crescita del follicolo. Ma alcune mucche da latte ad alta produzione ne hanno troppo poco in circolazione».
Penn State University
«Le concentrazioni di P4 circolanti rappresentano un equilibrio tra produzione di P4 e metabolismo di P4; il metabolismo di P4 è principalmente correlato alla quantità di flusso sanguigno al fegato a causa dell’abbondanza nel fegato bovino degli enzimi che mediano il metabolismo di P4».
M.C.Wiltbank, A.H.Souza, P.D. Carvalho, A.P.Cunha, J.O.Giordano, P.M.Fricke, G.M.Baez and M.G. Diskin, 2014
Meno infiammazione…PLEASE!!
INFIAMMAZIONE e fertilità: un rapporto difficile
- Riduzione della produzione di ormoni FSH e LH (minore sviluppo follicolare e assenza di ovulazione)
- Azione luteolitica delle prostaglandine: riduzione progesterone ematico e mortalità embrionale
- Azione uterina: riduzione epitelio ghiandolare: > riassorbimenti embrionali
Correlazione tra Hp in periparto e ovulazione successiva
LA RISPOSTA DI GRANDA TEAM SULLA GESTIONE DELLA FERTILITA’
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